La vita è bella – Leon Trotsky - Casa editrice Chiarelettere
Trotsky è molte cose. Non è solo una mente, è anche un corpo, è passione e anche irruenza, raramente senso del limite. Capace di grandi intuizioni – è l’unico tra i rivoluzionari russi a capire, già nel 1906, come la Russia possa fare il salto politico e aprire il ciclo delle rivoluzioni socialiste – ma anche innamorato della sua intuizione al punto da trasformarla in un canone, da ridurla a «regola», smarrendo così quella sensibilità per il concreto, per la realtà reale, che gli aveva fatto comprendere, prima di tutti, le possibilità del futuro. L’intelligenza alle volte fa velo alle persone, impedisce loro di cogliere ciò che la realtà comunica, perché le lascia imbozzolate nella stima di sé. Anche per questo la vicenda biografica e politica di Trotsky è esemplare e tuttavia anche molto umana. Vera. Leon Trotsky (1879-1940) è stato uno dei principali protagonisti delle rivoluzioni russe del 1905 e del 1917. Dopo la scomparsa di Lenin, Trotsky entra in contrasto con Stalin e per questo verrà espulso dal partito comunista e cacciato dal paese. Dopo diverse peregrinazioni in vari luoghi del mondo, Trotsky si stabilisce in Messico, accolto da una cerchia di sostenitori locali tra cui gli artisti Diego Rivera e Frida Kahlo, con la quale avrà una relazione. Muore assassinato da un agente sovietico di origine spagnola.