DI COSA PARLA
Quarta di copertina del libro "Quando parla Gaber" (di Guido Harari)
"ERO E RIMANGO UN CANE SCIOLTO, UNO DEI TANTI. ORMAI SIAMO IL TERZO PARTITO."
"LA NOSTRA VITA? DA QUALE PARTE L'ABBIAMO CERCATA UNA VITA CHE SIA NOSTRA?"
"LA NOSTRA DEMOCRAZIA NON È NEMICA DELLA QUALITÀ. È LA QUALITÀ, CHE È NEMICA DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA."
"ABBIAMO BISOGNO DI GENTE COSCIENTE, NON DI VITTIME O DI EROI."
"LA LOTTA PER LA LIBERTÀ FA BENE, LA LIBERTÀ FA MALISSIMO."
Giorgio Gaber
"NEL TEMPO DELL'INGANNO UNIVERSALE, DIRE LA VERITÀ È UN ATTO RIVOLUZIONARIO!"
Pier Paolo Pasolini
SCHEDA DEL LIBRO
Leggilo. Gaber graffia ancora. Al pari delle sue canzoni, anche le sue battute, le sue domande urticanti fotografano l'Italia di ieri e anticipano quella di oggi: la politica, lo Stato, la Chiesa, la famiglia, il dilemma della coppia, il sesso, la televisione, il mercato, l'omologazione culturale, la stupidità dilagante, il berlusconismo che è in noi. Dopo l'autobiografia GABER. L'ILLOGICA UTOPIA, Guido Harari propone qui una selezione di pensieri e provocazioni, affilati come bisturi, di una delle maggiori coscienze civili che questo paese abbia avuto.
Giorgio Gaberscik, in arte Gaber, nasce a Milano il 25 gennaio 1939. Debutta al Santa Tecla, il locale milanese dove si esibisce come chitarrista di Adriano Celentano e dei Rocky Mountains, e con Maria Monti ed Enzo Jannacci. Con quest'ultimo formerà il protodemenziale duo dei Due Corsari. Gli anni Sessanta lo vedono indiscusso e autorevole protagonista dello spettacolo italiano
con un'infinità di incisioni discografiche, partecipazioni a festival canori e con un'intensa attività televisiva, anche nel ruolo di conduttore di diversi programmi di spessore e gradimento: Canzoni da mezza sera (1962), Canzoniere minimo (1963), Questo e quello (1964), Diamoci del tu (1967), ...E noi qui (1970). Sono gli anni della fortunata collaborazione con lo scrittore Umberto Simonetta, coautore dei suoi più importanti e popolari successi (La ballata del Cerutti, Trani a go go, Porta Romana, Il Riccardo), e delle prime frequentazioni con il pittore Sandro Luporini, con cui scrive, tra le altre cose, Barbera e champagne. È proprio con Luporini che Gaber, a partire dal 1970, cambia radicalmente strada creando il più singolare fenomeno teatrale degli ultimi quarant'anni, quel «Teatro Canzone» che porterà in scena ininterrottamente fino alla fine: da Il signor G, sotto
l'egida del Piccolo Teatro, a Dialogo tra un impegnato e un non so (1972-73), Far finta di essere sani (1973-74), Anche per oggi non si vola (1974-75), Libertà obbligatoria (1976-77, 1978-79), Polli di allevamento (1978-79), Anni affollati (1981-82), Io se fossi Gaber (1984-85, 1985-86), Parlami d'amore Mariù (1986-87, 1987-88), Il Teatro Canzone (1991-92, 1992-93), E pensare che c'era il pensiero (1994-95, 1995-96), Gaber 96-97, Un'idiozia conquistata a fatica (1997-98, 1998-99), Gaber 1999-2000. Appartengono a questo lungo periodo anche gli spettacoli di prosa (il «teatro d'evocazione», Il Grigio, Aspettando Godot, Il dio bambino), le regie e le produzioni riferite ad altri artisti (Ombretta Colli, Enzo Jannacci, Beppe Grillo, Arturo Brachetti), la direzione artistica dei teatri di Venezia e la manifestazione «Professione Comico». Nel 2001 Gaber ritorna alla
discografia con due album: La mia generazione ha perso (2001) e Io non mi sento italiano (pubblicato postumo nel 2003).
Il 1° gennaio 2003 Giorgio Gaber viene a mancare nella sua residenza di Camaiore, vicino a Lucca. Riposa nel famedio del Cimitero monumentale, nella sua Milano, insieme a quanti hanno contribuito a rendere grande la metropoli lombarda.
Guido Harari nasce al Cairo, in Egitto, il 28 dicembre 1952. Fotografo e giornalista, ha firmato numerose copertine di dischi per artisti italiani e internazionali, da Fabrizio De André a Vasco Rossi, Bob Dylan, Lou Reed e Frank Zappa. Tra i suoi libri più recenti Fernanda Pivano. The Beat Goes On (Mondadori 2004), Fabrizio De André. Una goccia di splendore (Rizzoli 2007), Fabrizio De André & PFM. Evaporati in una nuvola rock (con Franz Di Cioccio, Chiarelettere 2008), Mia Martini. L'ultima occasione per vivere (Tea 2009). Con questo libro prosegue la sua esplorazione dell'universo gaberiano avviata con Gaber.
L'illogica utopia (Chiarelettere 2010).
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"Pensieri e provocazioni per l'Italia di oggi"
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Quando parla Gaber
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"Pensieri e provocazioni per l'Italia di oggi"
autore:
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Guido Harari
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collana:
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Reverse
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dettagli:
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160 pagine
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prezzo:
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12,00 €
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PRETESTI PER LEGGERLO
del libro "Quando parla Gaber" (di Guido Harari)
"Ma dentro, dentro cosa siamo? Siamo delle caramelle di merda ricoperte di cioccolato"
"Non è vero che il destino entra alla cieca nella nostra vita. Entra dalla porta che noi stessi gli abbiamo spalancato."
"Non è vero che il destino entra alla cieca nella nostra vita. Entra dalla porta che noi stessi gli abbiamo spalancato."
"Perché odiate per frustrazione e non per scelta? Perché spargete così male la rabbia che vi consuma? Perché vi rassegnate a questa vita mediocre, senza l'ombra di un desiderio, di uno slancio, di una proposta qualsiasi?"
"Perché odiate per frustrazione e non per scelta? Perché spargete così male la rabbia che vi consuma? Perché vi rassegnate a questa vita mediocre, senza l'ombra di un desiderio, di uno slancio, di una proposta qualsiasi?"
"Se abbiamo già sperimentato quanto faccia male una dittatura militare, non sappiamo ancora quanto possa far male la dittatura della stupidità."
"Se abbiamo già sperimentato quanto faccia male una dittatura militare, non sappiamo ancora quanto possa far male la dittatura della stupidità."
"Vedo un'anestesia generale nella quale l'uomo ripete gesti già fatti... Non vive, sopravvive."
"Vedo un'anestesia generale nella quale l'uomo ripete gesti già fatti... Non vive, sopravvive."
"Il mondo è tutto un poi vedremo. Cosa succederà all'ambiente? Poi vedremo. Cosa succederà dell'immigrazione? Poi vedremo. Ma vedremo cosa?"
"Il mondo è tutto un poi vedremo. Cosa succederà all'ambiente? Poi vedremo. Cosa succederà dell'immigrazione? Poi vedremo. Ma vedremo cosa?"
"La libertà è una ridicola religione moderna. Quale libertà? Come libertà?... L'uomo libero è una frase senza senso."
"La libertà è una ridicola religione moderna. Quale libertà? Come libertà?... L'uomo libero è una frase senza senso."
"Ma dentro, dentro cosa siamo? Siamo delle caramelle di merda ricoperte di cioccolato"
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