




ivano ciccarelli:
Paradigma azzeccatissimo il culo poiché lo stivale straripa di merda. Un ‘Beha culpa’ scintillante a cui perdoniamo ogni ‘intiero’ refuso. Certo: ci salveranno le Donne! Agli storici del patriarcato andrà pure il torto di aver speculato sul Moro di Treviri per eclissare la colta, dinamica e raffinata von Westphalen detta Jenny. Prendete il libro di Oliviero e leggetene tutti, quel che narra …‘va di corpo! ((Beha for President))





Cinzia Cavallo:
il ritmo incalzante non consente al lettore di acquattarsi nei dolci anfratti del pensiero omologato. Beha lo insegue ovunque dalla cultura tradita ai vizi politici, alle contraddizioni del sistema con la speranza che proprio quel premere oltre le righe realizzi il miracolo di destare una società che sonnecchia con qualche rigurgito di veglia. Una società da rivoltare in un'epifania di pensiero logico che trasformi il caos prodotto da avidità e superficialità in una parvenza di senso comune





Andrea Cinquegrani, La Voce delle Voci - Maggio 2012:
Un'Italia devastata, sfigurata, priva d’identità, moralmente e anche antropologicamente deturpata, quel Paese che in modo profetico Pier Paolo Pasolini già figurava e prefigurava, oggi tradotto in tragica realtà, vuoi caravanserraglio delle orde di figuranti berlusconiani, vuoi sotto le mentite spoglie di tecnocrati alla corte di re Monti. E’ il quadro del nostro bel-malpaese tratteggiato dalla penna fluttuante sempre graffiante di Oliviero Beha, nel suo fresco di stampa “Il culo e lo Stivale”.





Matteo Viberti, Gazzetta d'Alba - 15 maggio 2012:
"Il culo e lo Stivale" è il titolo provocatorio dell'ultimo libro di Oliviero Beha. L'evocazione anatomica ha un preciso significato metaforico, dato che la volgarità, la semplificazione, la regressione etica e il berlusconismo morale (tutti "vizi" allegoricamente sintetizzabili, appunto, nel concetto somatico di "culo") sembrano il fil rouge dell'atmosfera italica in tempo di crisi, causa e conseguenza di tutti i malanni, totem da adorare e verso cui sacrificare qualsiasi ragionevolezza.





Riccardo Bocca:
Non voglio comunicare asetticamente che Beha ha dedicato parte del suo tempo a scrivere un libro titolato “Il culo e lo Stivale”. Piuttosto, voglio sponsorizzare in buona fede un saggio che dovreste al più presto leggere, o perlomeno acquistare e conservare sugli scaffali. Qualunque sia l’opzione scelta, andrà comunque bene. Perché una volta entrato nelle vostre case, il volume si farà amare grazie a quel misto di indignazione e disincanto illuminista che rende speciali i lavori di Beha.
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