




Roberto Boccarusso:
Libro da leggere con un secchio a portata di mano, perchè i conati arrivano presto.
Una attenta disamina della rivoltante ipocrisia che invade CL e la CDO (ma non solo), basta infatti ascoltare ciò che viene detto e confrontarlo con ciò che viene fatto negli ambienti cattolici per avere un quadro, acritico, di queste realtà.
Il povero Don Giussani si starà rivoltando nella tomba, mentre il popolo di CL pare non vedere, ma probabilmente finge di non vedere, lo stomachevole spettacolo...





Mario:
Grande libro, grandissima inchiesta. Mi ha aperto gli occhi su un mondo che conoscevo ma non così a fondo. Sono ancora esterefatto per lo squallore che emerge da un movimento religioso cattolico che ha alle sue origini tutte le migliori intenzioni. Ora troppi soldi, troppo marcio che viene a galla. Dato che sono amico e simpatizzante del movimento, invito tutti i ciellini onesti e genuini a ribellarsi di fronte a tanto squallore umano. Non abbiate paura della verità, diceva Giovanni Paolo II.





paolo pellegrino:
letto in tre giorni. Testo fondamentale per capire come funziona la Lombardia (ma anche la Sicilia e l'Emilia Romagna, per esempio), il retrobottega del movimento cattolico, la selva dei legami nascosti sotto l'amore finto per Gesu' Cristo. Ogni ciellino dovrebbe averne uno sul comodino.





OSCAR:
Faccio subito una premessa: non sono di CL ! Ammetto che ho letto questo libro cercando di essere il più imparziale possibile. Il risultato è che l'autore ha fatto una " sorta di frullato " tra alcune informazioni che sicuramente sono vere ed altre che sono assolutamente INGIGANTITE. Penso questo perchè mia moglie che appartiene al movimento da molto tempo, non ha mai: ripeto mai , assunto o fatto determinate cose che nel libro vengono scritte. In vita mia ho partecipato per tre volte alla scuola di cominità, ma mi è sembrata una catechesi fatta con razionalità e con serietà. Non metto in dubbio che a volte vengano dati dei consigli su come comportarsi nella nostra società, ma questo non credo sia cosi scandaloso da suscitare sdegno. Io appartengo ad un altro movimento cattolico di impostazione totalmente diversa da CL, e credetemi se uno vuole approfondire ed amare Gesù non si deve vergognare di manifestare la propria fede anche al di fuori delle mura di una chiesa. Certo, non metto in dubbio che qualcuno se ne possa approffittare ( questo vale per qualsiasi ambito o settore della nostra vita sociale e politica ),ma credo che molte cose scritte siano veramente esagerate e atte a scontrarsi con una realtà ben diversa. Perchè non pensare ai giovani che vanno al meeting come volontari pagandosi pure le spese come uno scandalo ?... forse molti di loro cercano amicizie vere, testimonianze "forti" ! Perchè in Italia se una persona ( tanto più se giovane ) fa del volontariato ( quindi non retribuito ) è considerato un opportunista ? P.S.Oltre a non essere di CL non sono neanche del PDL e della Lega.





Dany:
Scorrevole e semplice. Apre gli occhi davanti all'ennesima multinazionale in orbita vaticana... Curando oltre ke i suoi interessi anke legami con l'opus dei! Soldi chiamano soldi! Amen





Gianluigi:
Avendo molti colleghi appartenenti a CL dal comportamento contraddittorio e settario ho cercato di approfondire le ragioni che portano gli individui ad assumere certi comportamenti. Il libro di Pinotti consente di approfondire le tante contraddizioni che permeano un movimento che perlomeno in Lombardia dove vivo sta assumendo dimensioni di invasività e condizionamento dei cittadini (attraverso per esempio il controllo della sanità e di vasti settori dell'educazione)davvero imbarazzanti. Lo stile giornalistico è avvincente consentendo di leggere con leggerezza notizie che sconcertano.





Luigi Murtas:
Vedo che nella classifica del "potere", CL avrebbe sorpassato l'Opus Dei; infatti in questo genere di letteratura fin ora si diceva che nulla era più potente della Obra. E se è vero quel che disse Giovanni Paolo II a don Alvaro del Portillo, essere cioè la potenza dell'Opera la preghiera, c'è allora da rallegrarsi enormemente di questa "gara" tra diverse realtà ecclesiali, sperando che non ci sia mai un vincitore ma un continuo emularsi. Anche se, alla fine, conta solo, come suggerisce san Paolo, "gareggiare nello stimarsi a vicenda". E la stima per don Giussani è davvero grande, immensa, come pure per chi si sforza - con i propri limiti e difetti - di seguirne l'esempio.
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