




Luciano Canfora a Luca Telese, Il Fatto quotidiano - 24 maggio 2012:
"Ci sono tanti testi dimenticati che saltano fuori. Ci sono dei classici, delle perle come Odio gli indifferenti pubblicato da Chiarelettere".





Antonio Pascale, Vanity Fair – 30 marzo 2011:
"L'indignazione è una condizione necessaria ma non sufficiente. Esasperati, ci proponiamo di cambiare lo status quo, poi la rabbia consuma i nostri propositi e torniamo nello status quo, più frustrati di prima. ODIO GLI INDIFFERENTI è il tentativo di ragionare attorno alla seguente questione: è possibile elaborare dopo l'indignazione una sana proposta politica?".





Pierluigi Mele, Blog Rainews24 - 12 aprile 2011:
"In tempi caotici come questi, che sono anche tempi drammatici, leggere parole forti (parole che hanno un significato, che non cadono, quindi, nell’insignificanza) che possono scuotere la nostra mente e la nostra anima ormai assuefatta (o forse cinica) non può che far bene. Ed è il caso di questo istant book , pubblicato dalla Casa editrice Chiarelettere, che raccoglie alcuni articoli di Antonio Gramsci, usciti sull’Unità tra il 1917 e il 1918 (un periodo, quindi, di alta tensione sociale e politica per l’Italia ormai alla fine dell’era giolittiana)."





Andrea Greco, Anna – 21 aprile 2011:
"Tensione, frasi taglienti, faziosità ben argomentata: che bello è rileggere Antonio Gramsci. Non c'è da avere paura: è divertente, spiazzante, raffinato. Una boccata d'aria pura rispetto ai nostri polemisti tv, capaci solo di urlare paonazzi."





David Bidussa, Liberazione - 7 Aprile 2011:
"L'Italia di oggi è convinta che basti chiudere la porta per impedire che il mondo entri in casa propria. Non è così, vivere nel mondo significa assumersi le responsabilità delle proprie opinioni e azioni, e non attendere che le cose si compiano per conto loro."





Lorenzo Fazio :
"Odio gli indifferenti ci propone un Gramsci diverso da quello curvo sui libri. È un Gramsci immerso nella realtà che vive i problemi dell’Italia di allora, che purtroppo sono gli stessi che viviamo oggi."





Lorenzo Fazio – Left:
“Dagli scritti che abbiamo selezionato emerge un Gramsci arrabbiato, indignato, un Gramsci che ha una temperatura emotiva molto alta. Un Gramsci che si indigna, che si schiera.”





Stefano Jesurum - Sette:
“Odio gli indifferenti” è un oggetto che, a prenderlo in mano e sfogliarlo, attrae (dovrebbe attrarre) l’attenzione di un lettore odierno che va un po’ di fretta, giovane, curioso, attento.”





Gabriella Gallozzi - L'Unità:
“Nella lucida analisi della nullità della classe politica italiana. Nella mancanza di senso delle istituzioni, nel conflitto tra politica e magistratura. […]. Scritti, insomma, che tanto dicono di questa Italia dell’indifferenza, ieri come oggi.”





Nadia Urbinati, La Repubblica - 30 Marzo 2011:
“La raccolta gramsciana è un’illustrazione dell’indifferenza in tutte le sue pieghe”.





Nadia Urbinati, La Repubblica - 30 Marzo 2011:
“Odio gli indifferenti parla del "paese Italia" (paese, non nazione, specifica Gramsci). L´attualità fotografica sbigottisce.”





Nadia Urbinati, La Repubblica - 30 Marzo 2011:
“Leggere il discorso è come vedere un film: ogni parola di Gramsci è interrotta da Mussolini e dai suoi uomini”.





Nadia Urbinati, La Repubblica - 30 Marzo 2011 :
“I classici sono nostri compagni. […] Averli sotto mano quando si scorre un giornale, quando si discute con amici, si legge e si scrive è un bene del quale tutti dovrebbero poter disporre e godere.
Ora la casa editrice Chiarelettere lancia libri pensati per chi legge i giornali, libri-pamphlet assemblati da curatori perspicaci per fare dei classici i nostri compagni di viaggio.”





Raffaele Liucci, Saturno Il Fatto Quotidiano – 18 marzo 2011:
“Gramsci era stato buon aruspice. Aveva intuito che, nel secolo delle masse, le dittature si fondano non soltanto sulla repressione dei dissidenti, ma soprattutto sull’acquiescenza dei disimpegnati.”
FAI LA TUA RECENSIONE