Luca Mercalli
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Luca Mercalli ha studiato Scienze agrarie in Italia e Climatologia in Francia. Presiede la Società meteorologica italiana. È consigliere scientifico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Nel 1993 ha fondato la rivista “Nimbus”. È autore di articoli scientifici su riviste internazionali e di migliaia di articoli di divulgazione comparsi su “La Stampa”, “la Repubblica”, “il Fatto Quotidiano” e su periodici. Insegna Sostenibilità ambientale all’Università di Torino. Ha tenuto duemila conferenze in Italia e all’estero, e collaborato con la Radio televisione svizzera italiana e la Rai, partecipando prima ad “Ambiente Italia”, poi per undici anni a “Che tempo che fa”, conducendo la trasmissione televisiva in prima serata su Rai3 “Scala Mercalli” nel 2015 e 2016, e diffondendo “Pillole” di sostenibilità su Rainews24.
Tra i suoi libri: “Che tempo che farà” (Rizzoli 2009), “Viaggi nel tempo che fa” (Einaudi 2013), “Il mio orto tra cielo e terra” (Aboca Edizioni 2017), “Non c’è più tempo” (Einaudi 2018), “Uffa che caldo!” (ElectaKids 2018).
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le mie risposte
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Gianfranco Santoro: Gentile dottor Mercalli,
vorrei sapere, nel caso di una catastrofe ambientale che cancellasse la vita
umana, quali possibilità ci sarebbero per la continuazione della Vita sulla
Terra.
Grazie.
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Gentile lettore,
si stima che sulla Terra ci siano tra 15 e 30 milioni di specie oltre
all'uomo, in prevalenza funghi, alghe, batteri, insetti e vermi. Se
anche l'uomo scomparisse non avrebbero problemi a continuare
l'evoluzione della vita per molti milioni di anni a venire, come
peraltro già accaduto nel corso delle grandi estinzioni di massa del
passato geologico.
Veda anche il libro "Il mondo senza di noi" di Alan
Weisman, Einaudi 2008.
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Irene Donatoni : Gentile Mercalli,
sono una storica, lettrice sua, di Rifkin e Dawkins, vegana e preoccupata. Qual è il ruolo dello storico nel "diffondere comportamenti saggi" prima del collasso?
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Gentile Irene,
Il ruolo dello storico nella formulazione di una corretta prospettiva delle possibilità di collasso di una società o dei meccanismi predittivi di una crisi nonchè delle misure di prevenzione attuate o meno, credo abbia oggi grande importanza, purchè sia sempre frutto di un percorso interdisciplinare.
Il più autorevole studioso contemporaneo di queste dinamiche credo sia Joseph Tainter con il suo The Collapse of Complex Societies (1988).
Un saluto cordiale.
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Isabella Sileoni: Gentile Mercalli,
dovendo ristrutturare una piccola abitazione in campagna gradivo ricevere da Lei consigli pratici e mirati, anche con segnalazioni di prodotti/ ditte efficienti ed aggiornate per poter costruire una casa energia zero o quasi.
Grazie e complimenti per il suo libro.
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Cara Isabella,
ristrutturare una casa e renderla ad alta efficienza energetica è un po'
come occuparsi della propria salute: bisogna farsi visitare da un bravo medico ed effettuare gli esami opportuni. Non è possibile pensare di ottenere una diagnosi semplificata via email!
Esistono ormai studi di ingegneri e architetti specializzati in questo tipo di soluzioni: ci vogliono calcoli adeguati e una approfondita progettazione, solo dopo che si posseggono queste informazioni si passa alla scelta di una impresa esecutrice e dei vari materiali.
Su google si può iniziare a prendere confidenza con il settore inserendo le parole chiave (riqualificazione energetica edifici, casa clima, casa passiva, bioarchitettura...), ma poi la scelta di un progettista che accompagni tutto il processo è indispensabile.
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Silvia Ragionieri: Ho letto il libro in due giorni. E' commovente, bellissimo, chiaro,
colto e non ci fa sentire soli e impotenti. Prego vogliate riferire i
miei piu'sinceri e grati complimenti al grande prof. Luca Mercalli.
Ne comprero' tante copie per tutti i miei amici e conoscenti, come
prossimo regalo di Pasqua. Con obbligo di leggerlo a tutti!
Complimenti anche alla casa editrice.
Buon lavoro.
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Gentilissima Silvia,
nel sottotitolo del libro, dopo il "prepariamoci a vivere con meno risorse...", compare anche un "...e forse più felicità".
Ecco, direi che con il suo commento sensibile, coinvolto e così pieno di speranza e di voglia di cambiare le cose che non ci piacciono, lei mi ha sicuramente donato felicità. E' la prova che guardare il mondo con altri occhi in un momento di profonda crisi è un atto coraggioso di evoluzione culturale e spirituale. Spero che possa raggiungere i suoi obiettivi ed essere felice.
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Mirco Berga: Ho appena finito di leggere "Prepariamoci". Complimenti! L'episodio finale "2084" ha delle analogie con lo scenario del libro di Beppe Tosco "E' finita la benzina". Lei lo ha letto per caso?
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Sì, l'Autore me lo ha inviato. A quanto pare è un soggetto d'attualità!
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Giancarlo Camesasca: Luca,
buongiorno e complimenti per il tuo libro. Avrei bisogno di un
parere: qual è la tua opionione su stufe combinate (legna/pellet) per una piccola casa senza alcun riscaldamento?
Grazie
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L'idea di combinare stufa a legna tradizionale e a pellet in un solo apparecchio è buona, in quanto consente di utilizzare due fonti di combustibile a seconda del prezzo, della disponibilità e della presenza o meno di un operatore che deve alimentare il fuoco, senza dover acquistare due dispositivi separati.
Tuttavia, non conosco in dettaglio il funzionamento di queste stufe, e non ne ho mai vista una in servizio, quindi mi astengo da ulteriori considerazioni, limitandomi a una
riflessione: più congegni ci sono in un macchinario, più c'è il rischio che si possano rompere...
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Giosuè Capizzi: Gentile Mercalli,
ho scoperto, leggendo il suo libro "Prepariamoci", la possibilità di aderire a cooperative per
l'installazione di pannelli fotovoltaici non sul proprio tetto ma in altri siti.
Posso avere qualche informazione? Grazie.
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Recentemente ho saputo di un' iniziativa a Portogruaro. La trova a questo link.
Cercando su Google "gruppi acquisto fotovoltaico" emergono varie proposte a seconda delle regioni di interesse.
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Stefano Ranuschio: Gentile Luca,
una domanda che traggo da pag. 121 di "Prepariamoci": 355000 km in 11 anni non sono tanti per uno che usa mezzi pubblici e ha la possibilita di lavorare da casa?
Complimenti per il libro: utile e istruttivo.
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R
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Buongiorno,
certo, circa 32000 km all'anno possono sembrare molti, ma deve pensare che:
1) su quella macchina hanno viaggiato due persone, quindi i km/pro capite statisticamente parlando sono la metà;
2) dentro questo chilometraggio c'è sia la parte privata, sia quella professionale. Mi spiego: un impiegato di una ditta può andare al lavoro in autobus ma poi può percorrere dei km durante l'orario di lavoro che non vengono attribuiti a se stesso, bensì all'azienda. Poichè la mia auto era ad uso promiscuo, si tratta di un valore che negli anni integra sia l'uso per andare a comprare il latte, sia per le missioni di lavoro, quindi diverso rispetto alle statistiche di uso dell'auto a soli fini privati.
3) la vita in zona extraurbana montana obbliga a un utilizzo dell'auto superiore a quello della vita in centro urbano: davanti a casa non ho fermate dell'autobus... La bicicletta purtroppo è poco utilizzabile in ragione delle forti pendenze. Tuttavia cerco sempre di ridurre le occasioni di spostamento accorpandole.
4) la mia attività pubblica richiede frequentissimi viaggi che copro utilizzando il treno: se non lo facessi avrei una percorrenza annua in automobile dell'ordine di 100.000 km! Quindi è tutto relativo, c'è anche chi ha un lavoro "comodo" a 100 metri da casa e usa l'auto però per andare tutti i week-end al mare... cerco di fare del mio meglio in relazione ai vincoli reali ai quali devo sottostare.
5) telelavoro: è un'acquisizione recente, da pochi anni sono riuscito a ridurre gli spostamenti sostituendoli con maggior lavoro da casa, quindi su quella statistica relativa al periodo 1998-2009 ancora non sono evidenziati.
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Roberto Randi: Ciao!
sto leggendo "Prepariamoci" .Vivo in campagna, ho gia' i pannelli termici e sto cercando di migliorare l'isolamento termico.Sul fotovoltaico ho ancora molti dubbi per costo, recupero e durata.
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Caro Roberto,
credo di aver esaminato nel libro con particolare cura tutte le questioni che sollevi sul fotovoltaico! Se hai ancora dubbi, vuol dire che ho fallito.
Intanto il prezzo è ulteriormente sceso, ormai per una piccola installazione privata si trova buon materiale a circa 3000 euro/kWp (e 2000 euro/kWp per grandi impianti).
Il recupero non è un problema, trattandosi di materiali tutti riciclabili, la durata è ormai certificata oltre i 25-30 anni.
Intanto io scrivo questo messaggio al termine di una bella giornata di sole estivo, con un bel bottino di 23 kWh solari...
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Marco Savarese: Ciao Luca,
ma non c'e' nessuna possibilita' di coinvolgere Fazio in una trasmissione sui temi del tuo libro?
Grazie e buon lavoro
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Sarebbe bello, ma già non mi posso lamentare, perché di questi temi in otto anni di "Che tempo che fa" ho potuto parlare, sommando tutti i brevi interventi, per quasi 24 ore!
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Roberto Moccoli: Caro Luca,
complimenti per "Prepariamoci", come te bado al necessario e non al superfluo. Gradirei sapere se ci sono incentivi per chi realizza case in legno in classe A.
Grazie.
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Gentile Roberto,
non sono in grado di sapere se in base alle varie normative nazionali o delle singole regioni vi siano incentivi per la costruzione di nuovi edifici in elevata classe energetica, a differenza delle ristrutturazioni con risanamento energetico che godono ancora per quest'anno dello sgravio fiscale del 55%.
Comunque c'è da dire che una casa in classe A è così efficiente che l'investimento per la sua realizzazione (che ha un extracosto attorno al 6-10% rispetto a una casa tradizionale), si ripaga da sè in pochi anni e quindi in genere non necessita di incentivi. Comunque un buon progettista deve evidentemente conoscere anche tutta la normativa fiscale.
Auguri dunque!
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Angelo Zampa: Nel libro Prepariamoci elenca le fonti di rinnovabili: solare e idroelettrico. Perché non ha affrontato il problema eolico? Credo che una scelta, si o no, deve sempre essere fatta.
Con stima.
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Nell'elenco delle fonti rinnovabili cito anche l'eolico, modalità produttiva che reputo ottima laddove le condizioni sono favorevoli, come in molte regioni meridionali italiane.
L'ho soltanto accennata in quanto nella seconda parte del libro, dedicata alla mia esperienza personale con la produzione energetica rinnovabile, abitando in una zona a bassissima ventosità media annua, non ho purtroppo potuto sperimentarla.
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i miei articoli da 
Prepariamoci. Al cambiamento che ci attende
30 Giugno 2013
Riporto anche qui un'intervista rilasciata a Gli amanti dei libri, a cura di Barbara Bottazzi "Che tempo che fa" è la trasmissione che lo ha reso noto al grande pubblico, ma Luca Mercalli, torinese, da anni è uno studioso del clima e adotta uno stile di vita a basso impatto ambientale. Presiede la Società metereologica italiana, dirige la rivista Nimbus e cura per "La stampa" una rubrica sul clima. Dagli schermi di Rai Tre cerca di sensibilizzare i... continua >>
Prepariamoci, prima che sia troppo tardi
8 Giugno 2013
Riporto anche qui l'intervista rilasciata a Leggere TuttI n.78 Giugno 2013, a cura di Lucia Castagna. Prima, a "Che tempo che fa", parlava di previsioni e considerazioni metereologiche, piogge venti umidità temperature in aumento o in diminuzione cambiamenti di clima mutamenti di stagioni. Poi ha introdotto qualche piccolo suggerimento legato alla situazione climatica e, visto il gradimento del pubblico, adesso i suoi appuntamenti settimanali sono tutti dedicati ai temi ambientali. Luca Mercalli, presidente della Società Metereologica Italiana, confida... continua >>
Siate pronti per la decrescita
11 Maggio 2013
Riporto anche qui un'intervista rilasciata a Repubblica.it, a cura di Silvana Mazzocchi. PREPARIAMOCI, la festa è finita ed è ormai il tempo del rigore. Consapevoli che energia e risorse naturali non sono senza fondo, è necessario dire basta (da subito) agli sprechi e a quel modo dissennato di consumare che sta portando il pianeta ai limiti del collasso. Ci aspetta un'altra vita, più essenziale e più spartana, prospettiva inevitabile, ma anche possibile. E dunque, se è fondamentale assicurarsi... continua >>
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il questionario di Proust 
Come sono attraverso il noto questionario di Marcel Proust
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